Beatrice Tassone: quando l’arte diventa voce
- Festival Adolescenza
- 14 apr
- Tempo di lettura: 2 min

In occasione del Festival dell’Adolescenza, siamo entusiasti di avere Beatrice Tassone non solo come ospite speciale, ma anche come autrice della locandina ufficiale di questa prima edizione.
Con il suo talento, Beatrice ha creato un’opera che incarna appieno lo spirito del festival trasformando la sua arte in uno strumento di dialogo, crescita e consapevolezza.
Beatrice è una giovane illustratrice che, attraverso la sua capacità di fondere il linguaggio visivo del fumetto con il desiderio profondo di raccontarsi, ha creato un universo in cui la narrazione si fa visiva e la visione si fa racconto.
Ci insegna che la diversità non è un ostacolo, bensì una possibilità di crescita e di trasformazione, che ciascuno di noi porta con sé una propria storia, spesso invisibile agli altri, ma che merita di essere ascoltata e compresa. E l’adolescenza, pur con le sue salite e le sue ombre, non è altro che un momento prezioso per esplorare chi siamo e per esprimere la nostra voce.
Nata con albinismo e diagnosticata con autismo a soli tre anni, Beatrice ha affrontato la vita con forza e determinazione.
Fin da piccola, ha sviluppato una passione per il disegno, trovando nella cultura giapponese e nel mondo dei manga una fonte di ispirazione, che l’ha accompagnata in un percorso di crescita e scoperta.
Ed è proprio questa capacità di comunicare attraverso le immagini che rende Beatrice una figura speciale, capace di trasformare la sua esperienza in qualcosa che va oltre il personale e diventa universale.
Nel 2023 ha pubblicato il suo primo libro, “Essere Bea – Diario di una ragazza autistica con la passione per il Giappone”, un’opera che unisce autobiografia, riflessione sociale e umorismo, raccontando la sua quotidianità da persona autistica e ipovedente.
Questo diario a fumetti non è solo una narrazione delle sue esperienze, ma è anche una riflessione sincera sulle sfide che Beatrice ha dovuto affrontare, sia nel rapporto con sé stessa che con il mondo esterno.
“Essere Bea” è un’occasione per entrare nella mente di una giovane donna che ha dovuto confrontarsi ogni giorno con le sue sfide, ma che ha anche trovato nel disegno, nel fumetto e nella cultura giapponese un rifugio e una forma di espressione che l’hanno aiutata a dare voce alla propria esperienza.
La sua partecipazione al Festival dell’Adolescenza non è solo un’opportunità per celebrare il suo talento, ma anche un invito a riflettere su come possiamo costruire una dove ogni voce è ascoltata e ogni diversità è accolta come un valore aggiunto.
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